Il GP di Austin è ormai concluso e archiviato, eppure fiumi di parole continuano a scorrere tortuosi sulle vicende particolari ed eclatanti che hanno caratterizzato il fine settimana. Una di queste è senz’altro la qualifica. O meglio le 3 ore del sabato trascorse a guardare l’orologio e la pioggia che scendeva ininterrottamente dal cielo texano. Ad allietare i tifosi presenti e tutti i telespettatori ci hanno pensato numerosi team, che hanno strappato un sorriso a moltissime persone annoiate con esilaranti scene e performance. Al box Toro Rosso hanno simulato di pescare e giocare a bowling, Verstappen e Sainz senior hanno indossato le tute simili a quelle dei figli, un meccanico della Force India ha eseguito alcune mosse di break-dance, Ricciardo e Kvyat hanno ballato il valzer viennese sotto la pioggia e chi più ne ha più ne metta. A rompere l’idillio qualche giorno dopo ci pensa però la Ferrari.
Il team italiano non ha infatti gradito gli spettacoli messi in scena, ritenendoli inadatti al contesto. «Siamo una squadra di Formula 1-dichiara Maurizio Arrivabene– non il Cirque du Soleil. Va bene intrattenere il pubblico, va assolutamente bene, ma noi abbiamo fatto autografi per le persone che stavano aspettando, abbiamo fatto entrare i ragazzi in carrozzella nei nostri box. Noi preferiamo fare questo genere di cose, piuttosto che fingere di pescare o fare cose divertenti per la TV. Quello non è fare qualcosa per i tifosi».
Kimi Raikkonen la pensa come Arrivabene, ritenendo che tali forme di intrattenimento possano in qualche modo rendere la F1 uno sport meno serio agli occhi dei fans. «Volete una risposta sincera? Beh, penso che questa sia la F1, non il circo. Ovviamente il pubblico non è contento se noi non giriamo, ma purtroppo non possiamo soddisfarli in altro modo e in quel momento non potevamo a causa delle condizioni meteo. Spesso non c’è da meravigliarsi se le persone iniziano a chiedersi cosa sia la F1 quando succedono cose del genere. La scelta è libera, ma per quanto mi riguarda noi siamo qui per correre e lavorare».
Seriosi, accigliati e poco inclini alla sfera umoristica. E’ questa l’immagine che ci dà di se stessa la Ferrari, forse impegnata a ricostruire quel ruolo di icona, di lavoratrice instancabile e concentrata al 100% tipica di chi vuole tornare a vincere, ed è un bene non mettere in dubbio la serietà del proprio sport nel quale lavorano duramente migliaia e migliaia di persone. Ad ogni modo c’è da dire che se c’è qualcuno per cui i team hanno assunto quell’atteggiamento “circense” è proprio il pubblico. Red Bull ha apertamente dichiarato di aver voluto ringraziare così tutti i tifosi che indipendentemente dalla pioggia battente sono rimasti in quella tribuna. In un certo senso sono stati ringraziati anche i telespettatori, premiati per la loro fedeltà. Lo sport oltre ad essere una forma di agonismo, è sostanzialmente intrattenimento. Quei team non sono venuti meno al primo significato che ha lo sport, sfoderando il proprio lato comico per supplire all’impossibilità di correre, ricordando che ci sono persone dietro alle competizioni che amiamo tanto. Hanno reso la trasmissione meno piatta e magari hanno indotto qualche spettatore a non cambiare canale proprio quando era in procinto di farlo, cosa gradita sicuramente a Mr E.
The post Ferrari critica le gag dei team ad Austin: «Non siamo il Cirque du Soleil» appeared first on F1world.it.