Lo si sentiva nell’aria che Lewis Hamilton avrebbe tirato fuori gli artigli proprio qua negli USA. Tutto è partito dal suo atteggiamento in conferenza stampa: neutro ma colloquiale, disponibile nei confronti di tutti ma concentrato sul proprio lavoro.
Le qualifiche del sabato lo hanno incoronato nuovamente come il poleman da battere alla luce dei suoi nove primati stagionali, per poi in gara ripetersi con un nuovo primato: il suo è il 50esimo trionfo in carriera in un gran premio dominato praticamente dall’inizio alla fine.
Dietro di lui Nico Rosberg ha mantenuto la seconda posizione ottenuta in qualifica ed ora il tedesco ha visto ridursi il vantaggio sul compagno di squadra a soli 26 punti.
Ha completato il podio conquistando il gradino più basso Daniel Ricciardo, in grado di tenere dietro di sè l’attuale leader di classifica fino alla prima sosta, anticipata all’ottavo giro anziché al 20esimo come previsto per tentare – invano – di rimescolare le carte in tavola.
Ha concluso in quarta posizione Sebastian Vettel, in lotta con Max Verstappen nelle fasi iniziali e con qualche problema di bilanciamento di troppo nel finale a causa del sovrasterzo generato dall’ala posteriore della sua SF16-H.
Ha ottenuto la propria rivincita con gli interessi un fenomenale Fernando Alonso, in grado di sopravanzare prima la Williams di Valtteri Bottas e poi la Toro Rosso di Carlos Sainz proprio all’ultimo giro, lasciandoseli dietro alle spalle rispettivamente in settima e sesta piazza.
Sergio Perez ha terminato la propria fatica in ottava posizione, seguito dalla McLaren-Honda di Jenson Button e dalla HAAS di Romain Grosjean che chiude la top ten portando nelle casse della scuderia americana dei punticini preziosi in ottica campionato.
A seguire sono giunti al traguardo nell’ordine Kevin Magnussen, Daniil Kvyat – sanzionato dalla direzione gara con dieci secondi di penalità per il contatto in partenza che ha buttato fuori dai giochi Nico Hulkenberg – e l’altra Renault di Jolyon Palmer.
Marcus Ericsson, Felipe Nasr, Valtteri Bottas, Pascal Wehrlein ed Esteban Ocon chiudono la classifica, mentre Kimi Raikkonen e Max Verstappen hanno dovuto alzare bandiera bianca prima del tempo.
Il ferrarista è rimasto vittima di uno pneumatico mal serrato nella propria sede che lo ha costretto al ritiro subito dopo esser uscito dalla pit-lane in seguito al suo terzo ed ultimo pit-stop, mentre l’olandese della Red Bull ha vissuto una doppia esperienza da dimenticare molto in fretta.
Prima un rientro per un cambio gomme non preventivato che ha colto in contropiede gli uomini del reparto corse austriaco e poi il colpo di grazia nel corso del 29esimo giro, quando un problema al cambio lo ha costretto a proseguire in prima marcia per poi ritirarsi definitivamente.
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