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Verstappen-Binotto: scintille dopo la gara di Austin

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Verstappen

Dopo la disastrosa gara del team di Maranello, tra il team principal e il giovane pilota si è scatenato un botta e risposta dal retrogusto amaro.

Che la Ferrari abbia peccato sotto ogni punto di vista durante il Gran Premio degli Stati Uniti è lampante, persino agli occhi di Mattia Binotto. Il team principal della scuderia italiana ha ammesso subito ai microfoni di Sky Sport di non aver visto la stessa Ferrari dei GP precedenti e di non essere certamente soddisfatto del risultato. Ma a Verstappen questa giustificazione non è bastata.

Un’opinione pacata e realista, che infatti a poco è servita se non ad alimentare alcune polemiche già sollevate a metà ottobre. Data l’improvvisa rinascita del team, come riporta Motorsport, il 22 ottobre la Red Bull ha pensato di fare la sua mossa.

La scuderia austriaca ha inoltrato alla FIA una richiesta di chiarimento, per comprendere se fosse tutto corretto in termini di flusso carburante o se la Ferrari stesse facendo la furbetta e nascondesse qualche altro misterioso aggiornamento.

La Federazione Internazionale ha quindi preso in carica la richiesta, emanando una direttiva al team italiano proprio alla viglia delle qualifiche di Austin. E da qui si sono aperte le porte a qualsiasi tipo di sospetto.

LE OPINIONI DI MERCEDES E RED BULL

Improvvisamente, com’erano arrivate, le performance della Ferrari sonno scomparse nel giro di una nottata. Un accadimento strano, che ha attirato anche l’attenzione dei principali rivali, che non hanno tardato ad esprimere la propria opinione.

Abbiamo appena visto i dati della gara e la velocità della Ferrari sembra totalmente diversa rispetto alle ultime gare. Ma ovviamente non so se la causa sia la direttiva tecnica o si tratta di un altro problema, non possiamo sapere cosa ha fatto la Ferrari”.

Queste le parole di Toto Wolff al termine del weekend americano. Un’opinione pacata che ha trovato sulla stessa lunghezza d’onda anche Christian Horner, che non ha voluto fare congetture su quanto accaduto in pista.

[…] Solo la Ferrari conosce i motivi dietro questo calo di performance. Da parte nostra tempo fa abbiamo chiesto dei chiarimento alla FIA, ritengo sia una procedura corretta prima di sprecare degli sforzi. Il bollettino tecnico è molto chiaro, ma questo non vuol dire che qualcuno stesse facendo qualcosa contro il regolamento”.

Insomma, delle opinioni più che giustificate e soprattutto espresse in maniera pacata, tanto da non aver suscitato alcuna reazione in casa Ferrari, se non la messa in saccoccia e la presa di coscienza di dover lavorare su qualche aspetto.

LE PAROLE AL VELENO DI VERSTAPPEN

Ad aggiungere pepe alla storia ci ha pensato Max Verstappen, che dal canto suo ha letteralmente infuocato la risposta di Binotto. “Questo è quello che succede quando non bari più”. Una frase laconica, dritta al punto, che non poteva non suscitare la reazione del team principal della Ferrari.

Ho letto e sentito molti commenti questo fine settimana in merito a una direttiva tecnica e a un presunto impatto che avrebbe avuto sulla performance delle nostre vetture. Ho sentito dei commenti a fine gara che ritengo essere molto deludenti”.

Scendendo più nel dettaglio, Binotto ha poi analizzato a mente fredda la gara. Secondo il team principal, entrambi i piloti hanno sofferto problemi di aderenza e al di là del ritiro di Vettel, se tutto fosse andato secondo i piani sia Vettel che Leclerc avrebbero potuto avere il potenziale per salire sul podio.

Non posso che sottolineare come questo tipo di commenti siano completamente sbagliato, non va bene per lo sport, e credo che tutti dovrebbero essere un pò più cauti”.

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