James Vowles analizza le performance di Lewis Hamilton nelle qualifiche nel GP degli Stati Uniti. Secondo il capo stratega Mercedes, il quinto posto ottenuto dal sei volte campione del mondo è frutto di un guasto meccanico
Lewis Hamilton, che in Texas ha conquistato per la sesta volta il titolo di campione del mondo, in griglia non è andato oltre la quinta posizione. Nonostante nelle prime due frazioni di qualifiche il passo dell’inglese fosse simile a quello del compagno di squadra, nella Q3 Hamilton ha dovuto rinunciare all’ottantottesima pole position. L’ingegnere britannico James Vowles afferma che le cause del risultato siano da ricercare in un guasto tecnico più che in colpe del pilota.
Spiega Vowles: “Sul volante, in corrispondenza della mano destra del pilota, c’è una rotella che regola il freno motore. Normalmente c’è un blocco, che stavolta durante il primo tentativo si è accidentalmente rotto. Non appena veniva girato il volante, Lewis modificava inconsapevolmente il freno motore. Ciò ha comportato una perdita di prestazione verso la fine del giro. Il guasto è stato identificato dai meccanici immediatamente, ma ormai il primo giro era compromesso“.
“Nel secondo tentativo, i tempi sono stati più lenti per tutti” – continua Vowles – “C’è stato un cambiamento di condizioni climatiche e la temperatura del tracciato è variata. L’asfalto è diventato più lento. Lewis non poteva più competere per la prima fila, potendo assicurarsi solo il quinto posto”. Probabilmente all’oscuro del problema, davanti le telecamere Hamilton si è assunto tutte le responsabilità dichiarando: “Non c’era niente di sbagliato nella macchina. Semplicemente non sono riuscito a mettere insieme un buon giro“.
LA STRATEGIA DELL’INGLESE
In gara la situazione è cambiata ed a causa delle scarse prestazioni delle Ferrari Hamilton è riuscito ad recuperare posizioni in partenza. La strategia del campione britannico prevedeva una sola sosta ai box, permettendogli di competere con il compagno di squadra Valtteri Bottas per la prima posizione. Vowles motiva così la scelta del singolo pit-stop: “Dai dati del venerdì è parso chiaro che le due strategie fossero simili. La strategia ad una sosta sembrava prevalere su quella a due soste, ma sarebbe stata combattuta verso il termine della gara“.
Why did we split our strategies with @ValtteriBottas and @LewisHamilton at the #USGP? 🤔 James has the answer 👇 pic.twitter.com/SqHV97nA4Q
— Mercedes-AMG F1 (@MercedesAMGF1) 5 novembre 2019
“Durante la corsa lo scenario si è invertito. I tecnici hanno osservato più usura delle gomme di quella prevista, portando in vantaggio la strategia a due soste. Valtteri è stato molto bravo a gestire il primo stint tenendo Verstappen a distanza. Con una sola sosta guadagni posizioni ma devi gestire bene il calo degli pneumatici. Per questo Lewis ha optato per una sosta mentre Valtteri è andato per due. In caso di rischio avremmo comunque potuto montare un set di Medium avanzato. Abbiamo fatto i calcoli e abbiamo scelto di confermare la strategia. Sarebbe stata dura ma la posizione guadagnata dava buone possibilità di lottare per il podio“.
SUGLI ULTIMI GIRI DI GARA
In difficoltà con le gomme, Hamilton ha perso il comando del GP nel giro numero 51 a favore di Valtteri Bottas. Lewis ha poi continuato a perdere terreno nei confronti di Max Verstappen, arrivato vicino al sorpasso nel giro 53. Sorpasso non avvenuto a causa del regime di doppie bandiere gialle causate da Kevin Magnussen all’uscita dalla curva 12. La Haas del danese spiaggiata nella ghiaia al termine del rettilineo più lungo del tracciato ha aiutato Hamilton, come ha ammesso lo stesso Vowles.
Conclude Vowles: “Le bandiere gialle hanno bloccato il punto migliore per il sorpasso in pista, ma non l’unico. Il sorpasso è possibile anche in curva 1, al termine del rettilineo principale. Lewis ha sicuramente fatto del suo meglio per tenere la posizione. Nessuno può sapere cosa sarebbe successo se non ci fossero state le bandiere gialle, ma la realtà è che ci hanno aiutato molto“.
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